The bad kids, il thriller pedagogico
Dopo aver visto diverse serie televisive cinesi con l’intento principale di studiare la lingua in maniera piacevole, nonchè comprendere meglio la società di questo affascinante Paese/Continente, mi sono imbattuto in una serie tv di una certa qualità cinematografica.“The Bad Kids”, titolo originale della serie: 隐蔽的角落 - Yǐnbì de jiǎo luò (tradotto: L’angolo nascosto), narra attraverso la cifra stilistica del thriller la storia di due ragazzini fuggiti da un orfanatrofio che tornano nel paesino natale di uno dei due con un misterioso intento, prendere in prestito una ingente somma di denaro per un nobile scopo (la motivazione si scoprirà durante lo sviluppo della serie).
Qui incontrano un vecchio amico che li aiuterà nelle prime necessità da fuggiaschi e, durante una gita in un sito turistico della cittadina, i tre registreranno accidentalmente un omicidio.
Questo sarà l’evento scatenante della narrazione, seguiranno poi: omicidi, morti accidentali, bugie e depistaggi a scandire lo scorrere degli eventi narrati in “solo” 12 puntate (i fan delle serie cinesi sanno bene che lo standard è solitamente intorno ai 40 episodi).
In questa serie tratta dal romanzo《坏小孩》Huài xiǎo hái (tradotto "I cattivi ragazzi", a cui fa riferimento dunque la traduzione inglese del titolo della serie) male e bene sono inesorabilmente intrecciati, si susseguono ciclicamente e ininterrottamente durante tutto lo sviluppo degli eventi. Qui non siamo in un western o in un qualunque film di supereroi con i buoni da una parte e cattivi dall’altra. L’influenza del taoismo sommersa nell’anima della cultura cinese, emerge in questa serie in maniera dirompente.
Qui, dunque, non ci sono buoni e cattivi ma è il vissuto di ognuno, l’ambiente circostante e, soprattutto, le storie familiari, che disegnano i destini di ciascuno e li guidano nelle loro azioni.
Non è tutto, chi viene guidato dal destino nel percorso del cattivo non si sottrarrà a nobili azioni anche nei confronti dei propri rivali, mentre i tre ragazzini, veri protagonisti della serie e vittime di genitori egoisti, famiglie divise o assenti, per sopravvivere ed “educare” i propri genitori dovranno mentire, nascondere e depistare.
E dunque dietro la ruvida corteccia del thriller si nasconde una certa morale o critica sociale se vogliamo, un esortamento ad aver cura dei propri figli!
La mia modesta esperienza in Cina mi porta a pensare che la morale provenga tanto dalla società stessa che si trova ad affrontare tumultuosi cambiamenti legati al rapido sviluppo economico sociale, quanto dalle istituzioni e al loro tentativo di guidare i cambiamenti.
E in effetti la serie mi ha ricordato una scritta vista alla stazione dei treni di Xi’an, al ritorno da un viaggio nel Deserto dei Gobi.
孩子是您的一面镜子
文明是您最美的样子
I figli sono il vostro specchio
L’educazione la vostra migliore espressione
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Capolavoro su dittatura del Terrore Bianco a Taiwan, isteria anticomunista sconosciuta in occidente
Film ambientato a Taiwan durante il “Terrore Bianco”, cioè un periodo dittatoriale di folle isteria anticomunista instaurato da Chang Kai Shek ed il suo Partito Nazionalista nel 2° dopoguerra, subito dopo aver perso la guerra contro il Partito Comunista Cinese di Mao Ze Dong.In questo periodo ogni minimo sospetto di simpatia comunista poteva significare carcere se non condanna a morte.
Si poteva esser giustiziati senza processo, chiusi in un sacco e gettati nel mar della Cina anche solo per starsene sulle rive taiwanesi a scrutare la Cina oltremare, come mostrato in una delle scene iniziali del film.
Ma veniamo alla trama: due giovani sorelle in età scolare elementare tornano a casa da scuola in un piccolo villaggio per ufficiali militari. La casa, un tempo accogliente e serena, viene trovata dalle bambine totalmente a soqquadro e vuota. Alcuni ufficiali dell’esercito hanno arrestato i genitori sospettati di essere spie comuniste. Le due bambine vengono affidate ad un caro amico di famiglia, un misterioso e grigio burocrate dal volto sfregiato e dal passato misterioso. Il papà è un pilota dell’esercito di Taiwan, la sua bellissima moglie (Zhu Xuan) una modesta casalinga.
Dopo l’arresto il film srotola gli eventi a ritroso fino alla comprensione delle reali ragioni dell’arresto, fino a svelare sorprendenti segreti che inaspettati protagonisti tengono in serbo.
L’accusa che chiude in prigione i coniugi sembra causata da un volo non autorizzato in Cina del marito pilota per recuperare la sua primogenita.
Entra nel quartetto dei protagonisti anche la bellissima moglie di un anziano e importante ufficiale dell’esercito di Taiwan, fedelissimo di Chang Kai Shek. Donna bella quanto misteriosa. Nata da una famiglia dell’alta borghesia cinese, sposa inizialmente la causa della rivoluzione comunista, salvo poi finire in moglie ad un ufficiale reazionario per misteriose ragioni. Le vicende dei quattro personaggi si intrecciano dopo venti minuti di film ma vengono definitivamente disciolte solo nel finale a sorpresa.
Il film sorprende per l’eleganza con cui tratta un argomento difficile e tutt’altro che scontato (qui varrebbe la pena soffermarsi a riflettere sul perché un film del genere non sia stato tradotto in Italia) e per la maestria con cui il regista Taiwanese riesce a sciogliere eventi che inizialmente appaiono molto chiari ma si dimostrano fatalmente ingannevoli nel toccante finale a sorpresa.
Una dura critica al “Terrore bianco” sorta proprio dall’interno di Taiwan (il regista e parte della produzione sono taiwanesi) che giunge sconosciuta qui in occidente. Quale telegiornale, sito internet o documentario ha mai trattato l’argomento? Un motivo in più per vedere questa drammatica e commovente storia d’amore dal profondo significato sentimentale e storico.
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Risate a crepapelle per una strepitosa parodia 007 Made in Hong Kong
Se il genere comico demenziale Made in Hong Kong vi piace, se vi ha fatto ridere Shaolin Soccer, se Kung Fusion vi ha commosso e piegato in due dalle risate allo stesso tempo e state cercando qualcosa del genere, allora non vi resta che scavare all’indietro nella prolifica carriera di Stephen Chow (protagonista dei due succitati film) fino ad arrivare ad uno dei capolavori assoluti del genere, vale a dire “From Beijing with love”, parodia esplicita della serie britannica James Bond.Unica controindicazione per il pubblico italico: il film è una delle tantissime belle pellicole cinesi non tradotte in italiano. Tuttavia con una conoscenza basilare dell’inglese ci si può gustare il film seguendo i sottotitoli. Se non siete tipi da film sottotitolati potete comodamente uscire da questo sito e questa recensione, per voi ci sono quintali di commedie americane e chili di Vacanze di Natale ad aspettarvi.
Detto questo passiamo al sodo: Stephen Chow è un ex agente dei servizi segreti del Partito Comunista Cinese finito in disgrazia, ridotto a vendere carne di maiale al mercato. Tuttavia è in possesso di un coltello da carne dai poteri speciali, forgiato con un acciaio speciale.Stephen Chow: da macellaio ad agente segreto
Il corrotto direttore dei servizi segreti del Partito Comunista Cinese si impossessa indebitamente di parte di un preziosissimo reperto archeologico, la testa di un Tirannosaurus Rex. Per riuscire a rubare il prezioso reperto il funzionario si serve di una armatura invincibile frutto dei più avanzati studi tecnologici, un’armatura in stile Robocop.
Il funzionario, di comune accordo con la sua affascinante collaboratrice Anita Yuen Wing-yi (Miss Hong Kong 1990), costretto dall’iter burocratico a nominare un agente per le ricerche, richiama in servizio Stephen Chow, nella supposizione di trovare un facile avversario da eliminare.
Come accade in altri film del genere (vedi Kung Fusion), Stephen Chow da brocco diventa eroe e sfodera poteri sovrumani. La bond girl inizierà a subire il fascino dell’inaspettato eroe e sarà combattuta tra restare fedele al proprio capo oppure passare tra le braccia di Stephen Chow e venir considerata nemica della patria.
Nello scontro finale tra il funzionario versione "Robocop", Stephen Chow sfodererà il suo coltellaccio dall’acciaio miracoloso per uno scontro epico.
Il film punzecchia l’occidente, toglie quell’area di maestosità ad un certo filone narrativo. Allo stesso tempo prende in giro senza paura la corruzione degli apparati burocratici del Partito Comunista Cinese e di alcuni funzionari minori con la leggerezza e l'incisività di cui solo l’arte e l’ironia cinese possono essere capaci.
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Altro che notte prima degli esami!
Serie televisiva ambientata a Pechino e basata sulla storia di tre famiglie della classe media durante l’anno fondamentale della vita di ogni giovane cinese, l’anno del 高考 “gāo kǎo”, l’esame di maturità cinese, che, in base al punteggio ottenuto dallo studente, determina a quale università potrà accedere.Maggiore il punteggio, maggiore la probabilità di poter accedere agli istituti più prestigiosi ed avere dunque la possibilità di ottenere un lavoro migliore.
Per comprendere cosa rappresenti questo rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta nella vita di un giovane cinese si potrebbe pensare all’equivalente italiano, vale a dire l’esame di maturità, ma non renderebbe bene l’idea.
La pressione esercitata da famiglia, scuola e società sui giovani cinesi è almeno 100, 1.000 volte superiore. Per comprendere il 高考 “gāo kǎo” bisognerebbe conoscere il vecchio esame imperiale, vale a dire l’esame che dava diritto di accesso alla funzione di “mandarino”. Un esame a cui chiunque, anche il figlio di un contadino, poteva accedere, un esame che poteva cambiare la vita di una persona e della sua famiglia, donando solidità economica e prestigio sociale.
Questa serie di 49 puntate aiuta a comprendere il significato di questo rito di passaggio in maniera divertente e appassionante attraverso la storia di tre famiglie.
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Ritmo serrato dalla prima all'ultima puntata. Ottima Zhao jin mai.
Una ragazza salendo su un autobus rimane intrappolata in un loop temporale e per poterne uscire dovrà svelare un intricato e misterioso enigma. La protagonista trascinerà involontariamente con sé nel loop un ragazzo e, ovviamente, tra i due nascerà una relazione sentimentale.L’autobus esplode circa mezz’ora dal momento in cui la protagonista Li Shi Qing (Zhao jin mai 赵今麦) sale sul pullman ma l’esplosione non sancisce la fine della sua esistenza come quella degli altri passeggeri del pullman bensì il ritorno al punto di inizio della vicenda: lei che si sveglia sul pullman in marcia verso l’ennesima esplosione.
A nulla servirà scendere in una o nell’altra maniera dall’automezzo, i due giovani capiscono ben presto che dovranno trovare in pochi minuti la ragione dell’esplosione del pullman e riuscire a disinnescarla prima che sia troppo tardi ed il loop inizi di nuovo da capo.
“Solo” 12 episodi (incredibile per lo standard dei drama cinesi che si aggira di media intorno alle 30/40 puntate) per questa serie a metà tra il thriller, l’azione e la fantascienza con qualche pizzico di romanticismo. Una serie che non annoia mai, tiene lo spettatore costantemente col fiato sospeso grazie ad un ritmo serrato.
La protagonista Zhào Jīn Mài (赵今麦) per una volta esce dalla sua classica parte della scolaretta o giovane donna in carriera ribelle ma se la cava molto bene, risultando, come al solito, spontanea e diretta.
Godibile, da vedere.
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Inaspettati cortocircuiti con l'Italia
Tre amici di infanzia e soci in affari nella gestione di un fallimentare ristorante HotPot ricavato in uno dei tanti rifugi antiatomici dismessi di Chongqing (retaggio della scampata guerra nucleare sino-sovietica), nel corso di lavori di ristrutturazione nel locale, sbucano per sbaglio nel bel mezzo di un caveau di una banca, trovandosi a portata di mano mazzette di contanti che li renderebbe ricchi sfondati, estinguendo, inoltre, i loro ingenti debiti e guai con la malavita.La tentazione è forte, specialmente quando i tre scoprono che nella banca lavora Yu Xiaohui (Bai Bai He - 白百何), una loro ex compagna di classe, innamorata di uno del trio, Liu Bo (Chén Kū - 陈坤) ai tempi del liceo.
Il terzetto cerca la collaborazione della ragazza che accetta volentieri, un po’ perché ancora cotta della sua vecchia fiamma adolescenziale, un po’ per rivincita contro un ambiente di lavoro ostile.
Tuttavia poco prima del colpo, Liu Bo desiste dall’intento criminale e rinuncia alla rapina ma l’incredibile coincidenza con un altro colpo progettato da rapinatori “professionisti” che irrompono in banca con le maschere di Xīyóujì 西游记 (Viaggio in occidente) e rapiscono come ostaggi dipendenti e clienti della banca, inclusa Yu Xiaohui, spingono Liubo ad intervenire per salvare la ragazza e, forse, per redimersi dal peccato di aver progettato il colpo o, addirittura, da un’esistenza fallimentare.
Che c’entra l’Italia?
Se si esclude la violenza sovraesposta nelle sparatorie “alla Tarantino”, chi ama il cinema italiano di Totò e la Commedia all’italiana, potrà notare alcune assonanze con “I soliti ignoti” di Monicelli o, meglio ancora “La banda degli onesti” di Totò e Peppino.
Il trio che butta giù la parete sbagliata e il belloccio della combriccola che cerca di sfruttare una onesta ragazza di buone maniere per i suoi illeciti interessi, salvo poi desistere dal colpo e salvare la donzella in pericolo tirandola fuori dal guaio combinato rimandano alla “Banda del buco” e al Gasmann dei “Soliti ignoti di Monicelli”.
Gli onesti cittadini che si trovano di fronte la peccaminosa tentazione di un colpo facile, facile salvo poi desistere all’ultimo, quando tutto era pronto, sembrano proprio il gruppetto di improvvisati falsari capeggiati da Totò e Peppino nella “Banda degli Onesti” di Camillo Mastrocinque.
Tutto questo potrebbe far sorgere un’assurda domanda … Ma vuoi vedere che Yang Qing (il regista) abbia visto qualche film italiano?
A suffragare quest'assurda ipotesi arrivano alcuni "Easter eggs": Liu Bo torna a casa sua in cerca della lettera ricevuta da Yu Xiaohui al liceo quando, come per magia, sulla parete della sua cameretta appare il poster della Nazionale Italiana Epoca mondiale Francia ‘98: Del Piero, Vieri, Roberto Baggio, Inzaghi e Dino Baggio fanno capolino alle spalle del protagonista.
Il nonno di Liu Bo se ne va in giro con con la maglia di Baggio di USA ‘94.
Un film dal ritmo serrato pieno di colpi di scena, il pubblico italiano ha qualche ragione in più rispetto agli altri per amarlo.
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