Una vera sorpresa!
Ammetto di essermi inserita nel genere xianxa da poco e di non essere una vera appassionata di drama cinesi.
Però, wow, mi sono dovuta davvero ricredere sul genere!
Nonostante la mole di episodi, non mi sono annoiata per nulla durante tutto il percorso dei protagonisti.
Trama: credo che il genere debba piacere per poter apprezzare davvero la serie.
Se non vi interessano storie di divinità e intrecci tra bene e male, cambiate rotta.
Se invece siete dubbiosi semplicemente per via della gran quantità di episodi, vi consiglio di provare come ha fatto la sottoscritta, non ve ne pentirete.
È tutto piuttosto veloce e inserito al proprio posto, motivo per cui non vi ritroverete a saltare parti su parti di discorsi vuoti e scene di poca importanza.
Questa è una delle cose che ho gradito maggiormente: di norma sono restia ad approcciarmi ai drama cinesi proprio perché ho notato che tendono ad allungare il brodo aggiungendo scene che servono poi poco ai fini della trama.
I colpi di scena sono molti, ma senza cadere nel banale e sono comunque accompagnati dai percorsi di ciascun protagonista.
Aggiungo qui l’elogio per gli effetti speciali che mi hanno davvero colpita positivamente.
Mi sono ritrovata quasi sempre a seguire accuratamente ogni scena d’azione, proprio perché affascinata dagli elementi fantastici inseriti. Uno spettacolo per chi come me non ha mai colpo appieno il senso di tutto quel finto volteggiare in aria.
Qui invece devo dire che non c’era mai nulla fuori posto o eccessivamente esagerato, anzi i combattimenti magici sono risultati proprio belli da vedere.
Recitazione: devo dire che gli attori hanno fatto un lavoro fantastico dall’inizio alla fine, anche se personalmente ho apprezzato maggiormente l’interpretazione del protagonista maschile, il Dio del Fuoco. L’attore ha una presenza scenica che fa paura e ti spinge a seguire con attenzione ogni sua scena.
Ho apprezzato di meno la protagonista femminile a cui a mio parere mancava un po’ di anima e trasporto, specie all’inizio con alcuni aspetti che a mio avviso la facevano sembrare un po’ infantile.
Poi la storia si complica, i colpi di scena aumentato e così anche la loro bravura e intensità.
Complicità protagonisti: questa è una di quegli aspetti che ricerco molto quando seguo il percorso delle coppie. Ci deve essere per rendere la storia realistica, ecco.
Qui c’è senza dubbio, anche e soprattutto grazie all’attore protagonista, Deng Lun, che è stato davvero una rivelazione.
Non è solo palesemente attraente, ma ha quel carisma che ti obbliga a seguirlo costantemente durante le scene e a ricercarlo con impazienza.
La complicità è palpabile fin da subito, anche se sono dell’avviso che sarebbe potuta essere ancora meglio se l’attrice protagonista ci avesse messo quel pezzetto di cuore in più.
Per carità, sono stati ottimi entrambi, diciamo solo che dopo aver assistito al coinvolgimento dei protagonisti di Eternal love (che straconsiglio!) l’asticella si è alzata.
Ad ogni modo ogni loro scena romantica è comunque un colpo al cuore.
Emozioni: ashes of love trasmette davvero molte emozioni. Meraviglia, ansia, confusione, eccitazione, curiosità… senza dimenticare le palpitazioni.
È un sali e scendi, un giro sulle montagne russe che dura fino alle ultime battute.
Musiche: beh, che dire, solo che le sono andate a cercare subito dopo aver terminato la serie.
Ost stupenda e sempre azzeccata alla scena.
Love triangle: ebbene se non vi piace, questo drama non fa per voi, dato che è uno degli elementi che impregna la serie.
Devo dire che nonostante sia un’appassionata di storie che presentano il rituale di due uomini che si contendono la bella di turno, alla lunga ha un po’ stancato anche me. Il terzo in comodo più che un amore coltiva una vera e propria ossessione per la protagonista, facendo scendere il più delle volte il livello di romanticismo.
Poi, però, per fortuna in scena torna il Dio del Fuoco che riporta tutto al proprio posto, per cui dategli comunque una chance.
Skinship: anche questo è un’elemento che in genere conto di vedere in una drama che promette una componente romance.
Qui è presente, anche se, ribadisco, dopo aver visto Eternal love, ho dovuto rivalutare per forza di cose. Non tanto per la presenza di scene più passionali, quanto per l’intensità dei protagonisti.
In Ashes of love mi è sembrato leggermente più delicato, con sfioramenti di labbra e qualche abbraccio.
Poi dipende sempre dal gusto personale e da cosa si ricerca: personalmente cerco proprio quelle scene che ti fanno mancare il fiato, senza sfociare nel volgare ed eccessivo.
Ending: non tragica, e questo è naturalmente un punto di forza che mi fa sicuramente dire che lo riguarderò non appena ne avrò la possibilità.
Lo consiglio assolutamente, anche per chi come me non ha tutta questa affinità con la cinematografia cinese.
Però, wow, mi sono dovuta davvero ricredere sul genere!
Nonostante la mole di episodi, non mi sono annoiata per nulla durante tutto il percorso dei protagonisti.
Trama: credo che il genere debba piacere per poter apprezzare davvero la serie.
Se non vi interessano storie di divinità e intrecci tra bene e male, cambiate rotta.
Se invece siete dubbiosi semplicemente per via della gran quantità di episodi, vi consiglio di provare come ha fatto la sottoscritta, non ve ne pentirete.
È tutto piuttosto veloce e inserito al proprio posto, motivo per cui non vi ritroverete a saltare parti su parti di discorsi vuoti e scene di poca importanza.
Questa è una delle cose che ho gradito maggiormente: di norma sono restia ad approcciarmi ai drama cinesi proprio perché ho notato che tendono ad allungare il brodo aggiungendo scene che servono poi poco ai fini della trama.
I colpi di scena sono molti, ma senza cadere nel banale e sono comunque accompagnati dai percorsi di ciascun protagonista.
Aggiungo qui l’elogio per gli effetti speciali che mi hanno davvero colpita positivamente.
Mi sono ritrovata quasi sempre a seguire accuratamente ogni scena d’azione, proprio perché affascinata dagli elementi fantastici inseriti. Uno spettacolo per chi come me non ha mai colpo appieno il senso di tutto quel finto volteggiare in aria.
Qui invece devo dire che non c’era mai nulla fuori posto o eccessivamente esagerato, anzi i combattimenti magici sono risultati proprio belli da vedere.
Recitazione: devo dire che gli attori hanno fatto un lavoro fantastico dall’inizio alla fine, anche se personalmente ho apprezzato maggiormente l’interpretazione del protagonista maschile, il Dio del Fuoco. L’attore ha una presenza scenica che fa paura e ti spinge a seguire con attenzione ogni sua scena.
Ho apprezzato di meno la protagonista femminile a cui a mio parere mancava un po’ di anima e trasporto, specie all’inizio con alcuni aspetti che a mio avviso la facevano sembrare un po’ infantile.
Poi la storia si complica, i colpi di scena aumentato e così anche la loro bravura e intensità.
Complicità protagonisti: questa è una di quegli aspetti che ricerco molto quando seguo il percorso delle coppie. Ci deve essere per rendere la storia realistica, ecco.
Qui c’è senza dubbio, anche e soprattutto grazie all’attore protagonista, Deng Lun, che è stato davvero una rivelazione.
Non è solo palesemente attraente, ma ha quel carisma che ti obbliga a seguirlo costantemente durante le scene e a ricercarlo con impazienza.
La complicità è palpabile fin da subito, anche se sono dell’avviso che sarebbe potuta essere ancora meglio se l’attrice protagonista ci avesse messo quel pezzetto di cuore in più.
Per carità, sono stati ottimi entrambi, diciamo solo che dopo aver assistito al coinvolgimento dei protagonisti di Eternal love (che straconsiglio!) l’asticella si è alzata.
Ad ogni modo ogni loro scena romantica è comunque un colpo al cuore.
Emozioni: ashes of love trasmette davvero molte emozioni. Meraviglia, ansia, confusione, eccitazione, curiosità… senza dimenticare le palpitazioni.
È un sali e scendi, un giro sulle montagne russe che dura fino alle ultime battute.
Musiche: beh, che dire, solo che le sono andate a cercare subito dopo aver terminato la serie.
Ost stupenda e sempre azzeccata alla scena.
Love triangle: ebbene se non vi piace, questo drama non fa per voi, dato che è uno degli elementi che impregna la serie.
Devo dire che nonostante sia un’appassionata di storie che presentano il rituale di due uomini che si contendono la bella di turno, alla lunga ha un po’ stancato anche me. Il terzo in comodo più che un amore coltiva una vera e propria ossessione per la protagonista, facendo scendere il più delle volte il livello di romanticismo.
Poi, però, per fortuna in scena torna il Dio del Fuoco che riporta tutto al proprio posto, per cui dategli comunque una chance.
Skinship: anche questo è un’elemento che in genere conto di vedere in una drama che promette una componente romance.
Qui è presente, anche se, ribadisco, dopo aver visto Eternal love, ho dovuto rivalutare per forza di cose. Non tanto per la presenza di scene più passionali, quanto per l’intensità dei protagonisti.
In Ashes of love mi è sembrato leggermente più delicato, con sfioramenti di labbra e qualche abbraccio.
Poi dipende sempre dal gusto personale e da cosa si ricerca: personalmente cerco proprio quelle scene che ti fanno mancare il fiato, senza sfociare nel volgare ed eccessivo.
Ending: non tragica, e questo è naturalmente un punto di forza che mi fa sicuramente dire che lo riguarderò non appena ne avrò la possibilità.
Lo consiglio assolutamente, anche per chi come me non ha tutta questa affinità con la cinematografia cinese.
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